Quali sono i fattori che scatenano l’asma?

 

L’asma è una malattia infiammatoria delle vie respiratorie, cronica e che comporta attacchi che possono essere più o meno gravi, broncospasmi che non permettono di respirare nel modo adeguato, che portano ad uno stato simile a quello del soffocamento. Ma quali sono i fattori che scatenano l’asma?

I fattori che permettono di condurre ad un attacco asmatico possono essere di due diverse tipologie. Da un lato abbiamo le sostanze irritanti come, ad esempio, il fumo che proviene dalle sigarette, da un caminetto, da una pentola in cui sta bruciando del cibo oppure le sostanze inquinanti presenti nell’aria che respiriamo. Dall’altro lato invece abbiamo gli allergeni, quelle sostanze a cui una persona può quindi essere allergica come, ad esempio, il polline, gli acari della polvere, i peli degli animali, le muffe. Per quanto riguarda gli allergeni, esistono degli appositi test che possono essere fatti per capire quale possa essere stato l’evento scatenante dell’asma. Per quanto riguarda invece i fattori irritanti, non è possibile condurre un test di questa tipologia, ma la persona asmatica saprà di sicuro indicare la presenza o meno di fumo o di altre sostanze che hanno reso d’un tratto difficoltosa la respirazione.

Può capitare però che non vi siano state sostanze irritanti e che i test allergologici non portino ad alcun tipo di risultato. In questo caso da che cosa potrebbe essere stato scatenato l’attacco asmatico? Solitamente la prima cosa a cui viene da pensare è un’infezione virale delle vie respiratorie: anche un banale raffreddore potrebbe condurre una persona asmatica ad avere un attacco, immaginatevi quindi che cosa potrebbe accadere nel caso di una vera e propria infezione. Oltre ai virus però è importante anche prendere in considerazione il tasso di umidità nell’aria, che non dovrebbe mai essere né troppo elevato infatti né troppo basso per una persona che soffre di asma, il generale stato di salute che deve essere buono, il peso che deve essere quanto più possibile vicino al proprio peso forma, senza sovrappeso quindi né obesità.

Gli attacchi asmatici tendono inoltre ad essere piuttosto frequenti nelle persone che vivono momenti di intenso stress. Lo stress purtroppo, lo sappiamo bene, è oggi come oggi all’ordine del giorno, una condizione che tutti conoscono sin troppo bene a causa della nostra routine quotidiana sempre più pressante e movimentata, dei mille impegni, delle responsabilità, dei problemi economici e sentimentali che a tutti capita di avere nella vita. Lo stress deve essere allontanato però in modo quanto più intenso possibile se si soffre di questa malattia, magari anche con l’attività fisica che, come di sicuro saprete, permette il rilascio delle endorfine. Ma l’attività fisica per una persona con problemi respiratori non è pericolosa? Non potrebbe portare ad un attacco asmatico? L’attività fisica può portare ad un attacco asmatico se l’allenamento che si decide di intraprendere non è graduale, se spinge l’organismo verso il raggiungimento del proprio limite. Se l’attività fisica viene condotta invece nel modo adeguato permette il rilascio delle endorfine, una condizione generale di salute davvero buona e una capacità polmonare che è in grado di migliorare notevolmente con il passare del tempo, permettendo a coloro che soffrono di asma quindi di tenere meglio a bada tutti i sintomi.

Tutti quelli di cui vi abbiamo sopra parlato sono i fattori che possono scatenare un attacco asmatico, ma non sono le cause della malattia stessa. Le cause dell’asma sono infatti di tipo genetico. Si tratta di una malattia che prevede infatti una predisposizione ereditaria: coloro che nascono da genitori che soffrono di asma, che hanno un fratello che ne soffre o che ha problemi di allergia o riniti, allora sono soggetti predisposti all’asma. Ciò non significa che necessariamente che ne soffriranno e non significa neanche che l’asma presenterà i suoi sintomi sin dalla più tenera età. Ci sono persone che non sviluppano mai la malattia. Altre la sviluppano durante l’infanzia, altre ancora durante l’adolescenza, altre invece devono arrivare all’età adulta per avere dei sintomi ben riconoscibili. Quel che è certo è che se qualcuno in famiglia ne soffre, è importante prestare attenzione alla propria capacità polmonare, ai sintomi che potrebbero manifestarsi, ad eventuali allergie. Meglio insomma tenere sotto controllo la situazione e magari chiedere al proprio medico curante se siano o meno il caso di effettuare qualche test.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.